Già dall’anno scorso, abbiamo assistito, in maniera sempre più incalzante, alla celebrazione della moda post-sovietica.
Una moda fatta di scenari underground e paesaggi urbani marginali e degradati.
Una moda nuda e cruda, che incarna l’iperrealistica varietà sociale del meltingpot.
Il principale punto di attrazione, è senza dubbio, l’aura di esotismo che ruota attorno alle storie delle terre di confine dell’URSS:
Se un tempo i ragazzini europei puntavano al sogno americano, oggi desiderano, improvvisamente, entrare a far parte di questa particolare cosca, evoluzione di una cultura clubina e di uno stile intellectual-punk.
Oversize, androginia, destrutturazione e sovrapposizioni, sono questi i punti focali della nuova tendenza legata allo scenario pre-bellico, che sta mandando in estasi i fashion addicted di tutto il mondo.
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